Scasso asimmetrico per lunghibastoni (longbow)
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francesco
Iscritto il: 29/05/2012, 23:09 Messaggi: 313 Località: Vrilissia - Grecia
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Con la pietra pomice di diversa "grana" la sabbia e l'utilizzo di fibre vegetali si ottengono prestazioni di rifinitura e lucidatura pari, se non superiori, alle moderne carte abrasive. Gli scrimshawers sulle baleniere, per lucidare a specchio i pezzi di osso, i fanoni di balena, avorio e quanto altro gli servisse per le loro realizzazioni, utilizzavano pietra pomice e pelle di squalo...non è escluso che qualcuno facesse lo stesso per gli archi.
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04/06/2012, 20:37 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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eh si.. direi dal Neolitico la pomice di Lipari e di Santorini... (poi quella di Santorini per un pò l'hanno lascaita perdere... brutte esperienze con la caldera ) . Tra l'altro pezzettini di pomice si trovano per tutto il mediterraneo (a volte arrivano anche qui a Genova), visto che galleggia... Direi .. cordino, acqua e polvere di pomice..... strofinare la poltiglia nell'incavo, senza arrivare a tagliare il flettente.... Ciao Luca
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20/06/2012, 11:59 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, perdonate ma io non sarei molto daccordo con la pomice. Daccordissimo che popolazioni mediterranee ne conoscessero le sue proprietà abrasive e la usassero, visto che da loro abbondava, ma non sono daccordo ad un suo utilizzo da parte delle popolazioni interne, con relativa importazione; vi erano e vi sono tutt'ora delle ottime altrnative, forse migliori: Le ceneri vegetali, in particolare delle graminacee o dell'equiseto, hanno un potere lucidante superiore a quello della pomice per il loro contenuto di silice. Per lucidare i metalli, fino al medievo e forse oltre, bastava un pezzetto di cuoio e cenere di equiseto e si otteneva la specchiatura. Altro materiale sono i sedimenti di minerali a granulometria finissima quali le argille decantate: si applicano allo stesso modo, anche loro contengono silice in particelle microscopiche. Altro sistema è, sulla gola della tacca, lo sfregamento del solo cordino vegetale di lino o di canapa, ma va benissimo anche quello di libro tiglio; queste ultime abbinano l'azione del calore generato per sfregamento all'azione della silice che inevitabilmente è presente. Una pagina fa ho postato una foto con delle prove fatte alla buona e con molta fretta: la migliore lucidatura è risultata quella ottenuta col solo ausilio di una cordicella di lino moderno. Un saluto da Raff
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21/06/2012, 23:23 |
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francesco
Iscritto il: 29/05/2012, 23:09 Messaggi: 313 Località: Vrilissia - Grecia
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ok raff, ma innanzitutto non ho detto che la usassero tutti. Quelli che ce l'avevano a disposizione certamente non la lasciavano a terra. Poi come sgrossante diciamo tipo carta vetrata del 60 fino al 250 è ottima e anche oltre a mio avviso, ci ho fatto fionde in olivo che sono uno specchio. Certamente ogni popolo usa quello che più ha a disposizione. E poi Ishi non li faceva con la pomice gli archi? E poi se ce l'hai l'utilizzo è immediato, prendi la pietra e la passi sopra al legno punto e basta, niente cuoio sabbie acqua ecc ecc. Se la importassero anche all'interno (ma poi che intendi per interno? germania russia ecc ecc?) non lo so ma dall'islanda e svezia sono due passi eh e dove c'è un vulcano c'è pomice.... Ho parlato pure della pelle di squalo, ma ha sortito meno effetto della pomice
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21/06/2012, 23:44 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Ciao Francesco, La pomice è dovuta ad eventi eruttivi ed abbonda vicino ai vulcani o dove in passato vi è stata attività vulcanica, o lungo le coste dove, essa, è portata dalle maree. A questo punto è chiaro che in Italia, vicino all'etna, nei dintorni del Vesuvio, alle Lipari e in pochiisime altre zone la si ritrovi e sicuramente in antico la si usava; in pianura Padana non si ritrova e sulle Alpi non mi risulta. Negli scavi archeologici, dell'età del rame o bronzo o ferro, della zona Padana ed alpina non la si rinviene: ergo non vi era commercio, ma questo non significa che non si levigava legno o metallo, tutt'altro, ma si adoperavano altri materiali e metodi. Allo stesso modo, penso, in Austria nella Bassa Sassonia, in Svizzera, ecc. Per sagomare o levigare un oggetto in legno non è necessaria la pomice. Se c'era e la conoscevano, bene, se no si adoperava giocoforza altro materiale; mai sentito parlare di arenaria? Con una scheggia di questa e l'acqua di un fiumiciattolo ci seghi in pochissimo tempo un tronchetto di sei cm, oppure lo spiani e l'arenaria la trovi in moltissime granulometrie e quasi dappertutto. Il mio post precedente non voleva essere una negazione, ma piuttosto volevo farvi notare, implicitamente, che l'uomo si avvaleva di quello che la natura gli metteva a disposizione, nel luogo dove si trovava. Allo stesso modo la pelle di squalo. Un saluto da Raff
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22/06/2012, 0:44 |
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francesco
Iscritto il: 29/05/2012, 23:09 Messaggi: 313 Località: Vrilissia - Grecia
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Sinfono apolita come dicono qua e cioè: pienamente d'accordo. L'arenaria si trova anche dalle parti nostre e mi rendo perfettamente conto di come possa essere valida...tutto fa brodo. a proposito di brodo...tengo na fame..è avanzata della frittata con salame e feta e una birra scura...quasi quasi! Ciao
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22/06/2012, 1:33 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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per quanto riguarda la lucidatura e rifinitura finale degli archi io li sfrego con una manciata di erba cavallina (equisetum) secca. vengono lucidissimi, meglio che con la carta vetrata.
ciao!
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22/06/2012, 8:04 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, Ciao Maghin, il tuo esempio è perfettamente calzane e centrato: l'erba cavallina o equiseto per coloro che ancora non sanno si tratta di questa: http://www.giardini.biz/content/equiset ... 20copy.jpgMi permetto di ricordare nuovamente che anche la paglia di grano, l'orzo, l'avena, ha quasi le stesse caratteristiche; non per nulla gli elementi di falcetto in selce, che costituivano il tagliente delle primordiali falci, si riconoscono, senza ombra di dubbio, dalla lucidatura che hanno subito nel tagliare i cereali. Un saluto da Raff Ps, OT per Francesco: la feta è un'ottimo formaggio salato, ma di notte non è tanto indicato...... a parte il voler far mattina
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23/06/2012, 20:53 |
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francesco
Iscritto il: 29/05/2012, 23:09 Messaggi: 313 Località: Vrilissia - Grecia
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Si Raff, ma era nella frittata!!! Comunque ce ne sono di vari tipi, molto diversi tra loro e soprattutto da quello che si trova nei supermercati italiani. Tornando alla lucidatura, ma qualcuno utilizza anche la lana di acciaio? e se si di che dimensioni? Sull libro "The art of making bows and arrows", ho letto che quel pazzo dell'autore passa due mani di vernice sull'arco finito...a parte la discordanza storica, ma non influisce anche sulla meccanica dell'arma? probabilmente potrebbe avere una funzione tipo una leggerissima tendinatura...ma sinceramente un arco verniciato proprio non ce la farei a vederlo....peggio di un MacDonald!
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23/06/2012, 23:14 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Ciao Francesco, se qualcuno usa la paglietta d'acciaio nella finitura dell'arco non mi è dato di sapere, ma il suo uso è una tecnica nota nella finitura di oggetti e mobili di pregio in legno. Allo scopo è necessario che si usi quella di tipo 0000, che oltre a togliere gli ultimi pelucchi rimasti non modifica le superfici, come la carta abrasiva che spiana, rendendo le stesse già lucide di per sè. Un effetto simile lo si può ottenere sottoponendo la superficie dell'arco finita allo sfregamento con compressione tramite un oggetto duro e liscio: bottiglietta di vetro, tondino di metallo lucido, osso levigato, pietra levigata e lucida: si compattano le fibre superficiali e si ottiene un effetto lucido. Questi risultati vanno protetti con cera o grasso o gommalacca.
Per gli archi verniciati: certamente, col suo impiego, la filologità va a farsi benedire però la sua applicazione non ha effetti rilevanti sulle prestazioni dell'arco. Di certo, il suo impiego, rappresenta un fattore soggettivo e di minor costo nella produzione degli archi, nei confronti di un arco finito a cera o meglio a gommalacca, che necessitano di metodi e tempi di applicazione che portano via più tempo. E' da valutare, anche, la sua impermealità e resistenza all'acqua diretta ed all'umidità presente, nel tempo. Un saluto da Raff
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24/06/2012, 8:47 |
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