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 Una poesia... 
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Iscritto il: 05/12/2010, 22:11
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per voi tutti... la traduzione non è per nulla poetica, ma è giusto per fare capire...

The Arrow and the Song

I shot an arrow into the air.
It fell on earth, I knew not where;
For, so swiftly it flew, the sight
Could not follow it in its flight.

I breathed a song into the air.
It fell on earth, I knew not where;
For who has sight so keen and strong
That it can follow the flight of song?

Long, long afterward, in an oak
I found the arrow, still unbroke;
And the song, from beginning to end,
I found again in the heart of a friend.


La Freccia e la Canzone

Scoccai una freccia in cielo.
Ricadde a terra, non sapevo dove;
Perché, volando così veloce, la vista
Non poté seguirla nel suo volo.

Cantai una canzone al cielo.
Ricadde a terra, non sapevo dove;
Perché chi ha una vista così acuta e forte
Da seguire il volo di una canzone?

Tanto, tanto tempo dopo, in una quercia
Trovai la freccia, ancora intatta;
E la canzone, dall'inizio alla fine,
La trovai ancora nel cuore di un amico.

Henry W. Longfellow
(1807 - 1882)


16/06/2023, 10:53
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Messaggi: 2594
Bellissima Oddr

"Prima di tendere gli archi, cantavano, accompagnandosi con la cetra, le gesta degli antenati ..."

Jordanes Storia dei Goti capitolo IV


16/06/2023, 12:04
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Località: Segrate (MI)
MODI DI DIRE E PROVERBI INGLESI LEGATI ALL'ARCO

"Parla bene degli arcieri, poiché tuo padre tirava in un arco"

"L'Inghilterra non vola se non per merito del curvo tasso e dell'ala dell'oca grigia."

"Non ti sono straniero" dice un curioso trattato di un antico scrittore dal titolo "IL LAMENTO DELL'ARCO"; "poiché per nascita sono tuo compaesano, per dimora tuo vicino, per educazione tuo amico; né la mia compagnia è disonorevole poiché ho frequentato assiduamente la luce ed i campi aperti; né la mia conversazione è pericolosa, anzi ti protegge dai pericoli, ed ancor più da quelli della guerra. E come nella battaglia ti dò protezione, così in pace provvedo al tuo passatempo; alle tue membra concedo impiego attivo ed al tuo corpo salutare esercizio; si, ti fornisco cibo quando hai fame, ti aiuto a digerire quando sei sazio. Donde allora deriva questa inesorabile ed inusuale singolarità? Sono io pesante come carico? Veramente poche stecche di leggero legno. Sono io scomodo da trasportare? Appiattisco una parte di me sotto la sua cintura e l'altra parte serve come bastone da passeggio nella tua mano. Non sono bello alla tua vista? Ogni parte di me è graziosa, e l'intero conserva un'armoniosa proporzione. Mi appello ai tuoi valorosi prìncipi, Edoardo ed Enrico; alle regioni della Scozia, Francia, Spagna, Italia, Cipro, si, e ad un giurì perché sia arbitro della controversia; tutti questi, non dubito, proveranno chiaramente con le loro testimonianze che quando la parte a me avversa) era appena nata, o si stendeva in fascianti stracci, solo attraverso me i tuoi avi difesero il loro paese, vinsero i loro nemico, ampliarono i loro domini, fecero avanzare la loro religione, e fecero diventare all'epoca terribili i loro nomi, e perenne nelle epoche successive la loro fama. Quindi, miei cari amici, vedendo che io ho sostanzialmente espresso le ragioni della mia causa, conformate i vostri desideri alla ragione, confermate la vostra ragione tramite la pratica, e convertite la vostra pratica al bene del vostro paese. Se sono da lodare, tenetemi in gran conto; se necessario, accoglietemi; se utile, servitevi di me: cosicché annullate la mia morte con la vita e vi dimostrerete discendenza non degenere di cotanti onorabili progenitori. E tutto ciò a grande merito del tiro con l'arco, la cui storia, se viene turbata, voi la potrete eziandio sorreggere, poiché esso è donna, e la sua mente è passionale."

"Un arciere è noto per la sua mira, non per le sue frecce."

"Ma tu," fa dire John Lyly (1554-1606) a Eufue in Eupheus and his England, "miri così male che se sapessi quanto lontano dal bianco si posa la tua freccia, romperesti il tuo arco, piuttosto che tenderlo.

"Ogni uomo tirerà al nemico, ma pochi di loro accumuleranno le frecce."

"Vuole tirare più in alto che se tirasse alla luna, come colui che tira al letamaio, e manca il bersaglio."

"Non riporre l'arco prima che la freccia sia conficcata."

"Una parola detta è una freccia lasciata volare."

"Rapido come una freccia," "Eretto come un dardo." sono frasi tuttora familiari per ciascuno di noi. Ancora ai giorni nostri noi, "uccidiamo due uccelli con una freccia" e "afferriamo la mano della freccia dei nostri avversari."

Il nostro irresoluto inglese dei tempi antichi aveva sempre: "Un famoso arco, ma era su, al castello."

Quando essi conoscono i punti deboli di un amico o di un avversario, hanno: "Trovato la misura per la sua freccia."

Il trionfo di riuscire a far ricadere le macchinazioni del nemico su se stesso era: "Superare nel tiro un uomo col suo stesso arco."

Di una sciocca ed inutile conversazione dicevano: "La freccia di un folle, subito lanciata."

Della zitella che teneva un amante di riserva, per paura che il primo ammiratore si dimostrasse sleale, si diceva avere: "Due corde al suo arco."

Di una spacconata vanagloriosa, satiricamente rimarcavano che: "Molti parlavano di Robin Hood, ma nessuno di loro tirò mai nel suo arco."

"Allentare l'arco non guarisce la piaga" è un elegante proverbio francese: significa che il solo dispiacere è una riparazione insufficiente per i danni seri.

"Questa freccia non è uscita dalla mia faretra."

"Fare di tutti i legni frecce."

"Anche l'uomo benedetto da Dio starà meglio con il suo arco e le sue frecce con sé." (Irlanda)

"Nid hyder ond bwa." (Galles) "Nessuna fiducia come quella nell'arco."

"Mal y saith err llyn." (Galles) "Colui che mira sempre dritto, viene privato della sua freccia."

Machynlleth, South Wales, Dicembre 1839

tratto da: IL LIBRO DEL TIRO CON L'ARCO di GEORGE AGAR HANSARD, ARCIERE DEL GWENT - LONDRA - HENRY G. BOHN, YORK STREET, COVENT GARDEN - 1841, tradizione mia

vedi: https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id= ... 1up&seq=17


17/06/2023, 8:40
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17/06/2023, 9:11
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