Primo arco, longbow in tasso 53# @ 30"
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tommaso73
Iscritto il: 20/08/2014, 9:24 Messaggi: 22
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Oliviero ha scritto: Non si direbbe affatto un primo arco.
Ciao Oliviero. Grazie per i preziosi consigli. Ho lavorato parecchio il mogano da ragazzo, per costruirmi i fucili subacquei. E' un ambito molto diverso. Per quanto la geometria del fucile possa essere complessa si può seguire un progetto. Le dimensioni e la forma sono definite. Il legno è abbastanza uniforme. Non ci sono nodi da assecondare o anelli di crescita da rispettare. E poi non è possibile romperlo o deformarlo eccessivamente a meno che si compiano errori di progetto grossolani. Alla fine è un bastone molto spesso caricato in punta con dei grossi elastici. Il difficile è bilanciarlo e farlo sparare bene. Qui comandano il materiale e la flessione pura mi sembra di aver capito...
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10/08/2017, 21:23 |
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Oliviero
Iscritto il: 12/06/2016, 8:06 Messaggi: 534 Località: Milano
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C'è chi lavora seguendo un progetto e chi si lascia guidare dalla propria sensibilità. (In realtà, anche i secondi hanno già in mente come sarà l'arco alla fine, per cui seguono un progetto anche loro, anche se non usano matite). Beh, la tua esperienza precedente si vede tutta, ancora complimenti. Io non posso dire di averne, avendo fatto in tutto un paio d'archi nella mia vita. Posso però dirti, da arciere, che la progressività e la fluidità sono le cose che ricerco maggiormente in un arco. La forma e l'estetica vengono dopo. Ma, mediamente parlando, gli archi tillerati garantiscono di più. Per questo chi vive costruendo archi, in genere il tillering lo fa. Anche vero che questi hanno spesso una sensibilità che gli permetterebbe di farne a meno.
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10/08/2017, 23:11 |
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tommaso73
Iscritto il: 20/08/2014, 9:24 Messaggi: 22
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Oliviero ha scritto: Ma, mediamente parlando, gli archi tillerati garantiscono di più. Per questo chi vive costruendo archi, in genere il tillering lo fa. Anche vero che questi hanno spesso una sensibilità che gli permetterebbe di farne a meno. Leggendo i tuoi interventi e quello di Magin realizzo ora che il tillering non è vincolante per la realizzazione di un selfbow. Non so perchè ma mi ero convinto fosse la fase essenziale. Senza la quale l'arco andava incontro a cedimento certo dopo pochi tiri. Ripensandoci mi sembra difficile che un nativo americano o un arcaio inglese spendessero ore davanti a una forcella appesa al muro togliendo truciolini e guardando estasiati la curva dell'arco che cambiava... ho visto troppi video su youtube
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11/08/2017, 9:33 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: Ripensandoci mi sembra difficile che un nativo americano o un arcaio inglese spendessero ore davanti a una forcella appesa al muro togliendo truciolini e guardando estasiati la curva dell'arco che cambiava... Bravo Tommaso, hai capito perfettamente. Se mi permetto di scrivere così è perchè costruisco archi cercando di utilizzare la filosofia di costruzione degli antichi da più di 25 anni e ne ho fatti tanti davvero. Quello che conta in archi di questo tipo (cosidetti semplici o "a bastone") è che il pezzo di legno pieghi in maniera armonica in tutta la sua lunghezza ma cio non significa affatto che debba per forza disegnare una curva regolare. Se la doga presenta irregolarità (come è naturale che sia in pezzi appunto "naturali") queste ovviamente vengono assecondate. Era così anche in passato, basta guardare i reperti o le iconografie dell'epoca. Cita: Ma, mediamente parlando, gli archi tillerati garantiscono di più Ciao Oliviero, cosa intendi? Posso dire che spesso è proprio in fase di "tilleraggio" che chi lo fa di solito li rompe o li rovina continuando a togliere qua e la. ciao
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11/08/2017, 12:40 |
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Oliviero
Iscritto il: 12/06/2016, 8:06 Messaggi: 534 Località: Milano
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Quello che voglio dire è sostanzialmente che quando compro un arco lo cerco il più possibile privo di irregolarità e armonico nella curva. Se ne verifico il libbraggio su un dinamometro, mi piace vederlo piegarsi omogeneamente. Se un arco è stato passato per la fase di tillering, queste cose le ha verificate l'artigiano e ha prodotto un oggetto conforme a quanto su detto. Viceversa, forse sì forse no. Io non costruisco archi, li uso. Fondamentalmente sono interessato al prodotto finito. Nella fase di scelta, parametri di questo tipo (che il tillering garantisce) mi danno maggior sicurezza nell'uso e nella durata a lungo termine dell'oggetto. Lo fa anche un arco tutto storto e non passato per un tillering rigoroso? Talvolta si, ma per una sorta di alchimia del mastro d'Arco, che ha realizzato un magico equilibrio instabile, bilanciando le forze. Il tillering garantisce invece, a chi lo fa correttamente, un equilibrio maggiormente stabile. In fase di tillering molti archi si rompono per vari motivi? Appunto. Dopodiché, ad ogni artigiano il proprio modus operandi. Come dicevo, giudico il prodotto finito. Se nella curva si comporta uguale, chi se ne frega se ha fatto il tillering... Ma attenzione ai tratti che non curvano omogeneamente. Nei tratti anche leggermente più rettilinei (talvolta in presenza di nodi più o meno ben gestiti) ho rotto, nell'andare degli anni, diversi archi. Colpa dell'arciere? Forse, non dico di no. ...ma per i miei archi personali, potendo scegliere, voglio la curva pressoché perfetta. Facevano diverso nel Medioevo? Non lo so, ma anche allora probabilmente la gente non aveva soldi da buttar via. A leggere Ascham, che scrive a ridosso, non la pensa molto diversa da me. Giuro che non l'ho imbeccato.
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11/08/2017, 15:40 |
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Alex
Iscritto il: 08/06/2013, 18:24 Messaggi: 527
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A proposito di alburno e duramen di tasso! Io proprio l` alburno non lo riduco e gli archi funzionano perfettamente. Secondo me il discorso di ridurre l´ alburno ha solo una funzione estetica.
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11/08/2017, 16:14 |
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Alex
Iscritto il: 08/06/2013, 18:24 Messaggi: 527
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Per Oliviero: Nel medioevo avevano la cultura di curare il legname in fase di crescita , asportando rami e cercando di generare il legno perfetto. Normalmente il contadino curava il legname prevedendo l´uso che ne avrebbe fatto il figlio e lui utilizzava il legname, che aveva curato suo padre per lui. Tradizione che si mandava di generazione in generazione che purtroppo con il progresso e` andata perduta. Di sicuro allora avevano a disposizione le doghe perfette. Comunque di sicuro ci e´stato tramandato anche come potere utilizzare legni non perfetti che ci danno la possibilità di creare degli attrezzi stupendi grazie ai loro difetti Parlo di quegli archi pieni di nodi e storture che grazie all´ esperienza del suo costruttore scagliano le saette con forza, velocità e precisione. Creare un arco da una doga "diversamente abile" e´ l´esame di maturita´ di ogni arcaiolo.
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11/08/2017, 16:27 |
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tommaso73
Iscritto il: 20/08/2014, 9:24 Messaggi: 22
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Alex ha scritto: A proposito di alburno e duramen di tasso! Io proprio l` alburno non lo riduco e gli archi funzionano perfettamente. Secondo me il discorso di ridurre l´ alburno ha solo una funzione estetica. Ciao Alex, perdonami ma vorrei capire per i prossimi archi che farò. Sempre che siano sempre in tasso... Se nella parte finale della doga, quella dove saranno ricavate le nocche o montati i tips, hai 18 mm di alburno e vuoi uno spessore finale del flettente di diciamo 12-15 mm, dei quali almeno il 30-40% deve essere durame, non sei costretto a togliere alburno? e quindi per rispettare l'anello toglierlo per tutta la lunghezza dell'arco ? Metto un'immagine sperando che si capisca. Lì ho tolto almeno 5/6 anelli di alburno per riuscire a rispettare lo spessore finale, e quindi credo velocità in chiusura, mantenendo un po' di durame
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11/08/2017, 17:54 |
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Oliviero
Iscritto il: 12/06/2016, 8:06 Messaggi: 534 Località: Milano
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Per quanto riguarda l'esame di maturità, concordo con te, Alex. Dovendo però acquistare un arco di tasca mia, cerco di mantenermi su quelli non problematici. Come dice spesso Magin, cerco di non spostarmi troppo dagli standard per evitare brutte sorprese. Una logica antica come il mestiere del soldato, che negli ultimi due secoli ha anche preso un nome specifico. Ingegnerizzazione delle componenti. Con questo non voglio dire che sia giusto fare così. Tanto meno che gli archi nel Medioevo erano questi. Così faccio io. Funziona facile e a me piace semplificare, visto che l'arco è una di tante altre componenti che nel mio tipo di tiro devono funzionare senza problemi, per me è per gli altri. ...poi i problemi arrivano lo stesso, si affrontano e si risolvono. Ma senza andarseli a cercare.
Capisco però che nell'era del "custom", dove tutti vogliono l'arco speciale ritagliato solo per loro, questo discorso sembra fare acqua. Io voglio invece l'arco che possano usare tutti facilmente, senza doversi inventare niente. Senza essere specialisti. Perché in una battaglia mi interessa che vadano tutti a bersaglio, in tutte le condizioni e non solo i più bravi. Talvolta su questo forum seguo con interesse i discorsi di persone che dicono, con quest'arco bisogna porre attenzione a ...
Ma... Ecco, quest'arco per me in specifico non va bene. Se posso scegliere, voglio un arco in cui non devo porre attenzione a nulla. Ho già abbastanza cose a cui pensare senza che ci si metta pure l'arco. A quest'arco, privo di orpelli e diavolerie, questa cosa si può chiedere. O, almeno, io lo faccio. Talvolta, prima di scegliere un arco, lo giro e vedo se funziona anche così. Tante volte, infatti, ho finito una battaglia con l'arco al contrario. Magari l'ho appoggiato un momento, per spingere una macchina da guerra, Magari dovevo buttare giù una scala appoggiata alle mura. Oppure sono salito rapidamente su un camminamento dove si saliva con una scala a pioli, per poi farmi passare gli archi.
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11/08/2017, 23:22 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: A proposito di alburno e duramen di tasso! Io proprio l` alburno non lo riduco e gli archi funzionano perfettamente. Secondo me il discorso di ridurre l´ alburno ha solo una funzione estetica. Ciao Alex anch'io non lo tolgo mai ... evito comunque doghe ricavate da alberi troppo grossi perchè se l'alburno supera i 15 mm va a finire che alle estremità non c'è più duramen. Cita: Quello che voglio dire è sostanzialmente che quando compro un arco lo cerco il più possibile privo di irregolarità e armonico nella curva. Se ne verifico il libbraggio su un dinamometro, mi piace vederlo piegarsi omogeneamente. Se un arco è stato passato per la fase di tillering, queste cose le ha verificate l'artigiano e ha prodotto un oggetto conforme a quanto su detto. Viceversa, forse sì forse no. Io non costruisco archi, li uso. Fondamentalmente sono interessato al prodotto finito. Nella fase di scelta, parametri di questo tipo (che il tillering garantisce) mi danno maggior sicurezza nell'uso e nella durata a lungo termine dell'oggetto.
Ciao Oliviero, posso capire che preferisci un arco più "bello" e regolare ma da qui al fatto che sia anche più affidabile ... Cita: Lo fa anche un arco tutto storto e non passato per un tillering rigoroso?
forse qui non ci intendiamo ... l'equilibratura è una cosa ed è indispensabile, altra cosa è quello che di solito viene definito "tillering" e che si basa solo su un osservazione visiva della curva disegnata dall'arco in tensione. Cita: Talvolta si, ma per una sorta di alchimia del mastro d'Arco, che ha realizzato un magico equilibrio instabile, bilanciando le forze. Il tillering garantisce invece, a chi lo fa correttamente, un equilibrio maggiormente stabile.
ancora ma sei sicuro di quello che scrivi? non è che per caso è più affidabile ed efficente un arco che all'apparenza non disegna una curva perfetta ma lavora tutto in maniera equilibrata piuttosto che un altro che si la disegna ma come risultato del lavoro di un arcaio che per arrivarci non ha tenuto conto delle caratteristiche originali della doga ma ha fatto di tutto pur di raggiungere un prodotto meglio commerciabile? poi è ovvio che è meglio partire da una doga il più regolare possibile ma non sempre la si trova Cita: Se nella curva si comporta uguale, chi se ne frega se ha fatto il tillering...
a si? magari a vederlo si comporta uguale ... e in pratica?
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12/08/2017, 12:18 |
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