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 Incontro con il Warbow (English Warbow Society) 
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Iscritto il: 21/01/2014, 14:09
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Località: Segrate (MI)
Buongiorno a tutti, dico la mia:

1) a Perugia (ma prima ancora a Trieste) è iniziato un percorso che darà i suoi frutti nel tempo. E' questa una tappa importante di questo percorso. Se leggete con attenzione quanto scritto da Magin (Gionata Brovelli) e da vtr (Vittorio Brizzi) lo capite bene.
2) ero presente, dapprima come taxi driver e poi però, subito, appena entrato nel laboratorio, come "soggetto di controllo" (mi è stato lì proposto ed ho accettato con entusiasmo). Credo quindi di poter parlare con cognizione di causa e valuto le due giornate come un grosso paletto sulla strada della ricerca e della riproposizione, oggi, del modo di scoccare storico
3) a giugno avremo i risultati i laboratorio e potremo parlarne ampiamente e nel merito
4) per concludere, invito tutti i membri di questo interessante forum a leggere con attenzione quanto scritto e, soprattutto, ad esprimere il solo parere, il loro pensiero, le loro sensazioni su quanto sta accadendo

Non siate timidi, perdio, qui, potrei azzardare, "si sta facendo la storia" (almeno secondo me, e non solo secondo me); è chiaro?

A voi la parola


27/05/2016, 12:45
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Iscritto il: 28/07/2014, 12:05
Messaggi: 16
Buonasera! Noto con molto piacere che questo progetto sta riscontrando interesse!
Volevo solo puntualizzare che per la prima analisi dei test fatti a Perugia, vista la grande quantità di dati ottenuti e la lunga procedura di ricostruzione delle immagini, le prime conclusioni utili che potremmo analizzare le si otterranno non prima della fine di giugno.
Nel frattempo, stay tuned!!!!!!!!!!


30/05/2016, 22:00
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
Messaggi: 2433
Località: pozzo della ignoranza
hawkwood ha scritto:
........ qui, potrei azzardare, "si sta facendo la storia" (almeno secondo me, e non solo secondo me); è chiaro?


Quoto .
quello che potrebbe uscirne ( aspetto con ansia i primi risultati ) potrebbe essere l'equivalente delle ricerce sul paradosso del arciere nei laboratori di klopsteg , o erano di Kooi ?


09/06/2016, 19:06
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
bè, direi di Klopsteg...Kooi ci è arrivato per via teorica 50 anni dopo! A parte gli scherzi, uno degli obbiettivi principali del progetto è identificare una cornice di riferimento su cui basare una nuova didattica del tiro con l'arco, nuova per modo di dire. Ma almeno giustificata scientificamente...


09/06/2016, 21:33
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
Cita:
nuova per modo di dire


e si ...


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10/06/2016, 14:56
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Iscritto il: 21/01/2014, 14:09
Messaggi: 295
Località: Segrate (MI)
Pratiche antiche e antichi saperi, mi vien da dire.
Uno dei sensi di questo lavoro a più mani è, anche, quello di riproporre, per quanto oggi possibile, conoscenze e pratiche, in relazione al tiro con l'arco, che molti, nel passato, in modi diversi e per scopi diversi, si sono cimentati a fare.
Qui abbiamo un approccio sistematico e articolato (sperimentale) che, credo, non sia mai stato tentato.
Le pratiche ed i saperi antichi da indagare, sempre in relazione al tiro con l'arco, sono molteplici; qui si esaminano solo alcuni aspetti, in particolare le modalità di gestione di archi in legno di libraggio elevato. E non è poco, almeno come inizio.
Se son rose, fioriranno.
Per quanto mi riguarda, negli anni, ho fatto scorta di concime.


11/06/2016, 6:59
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Iscritto il: 12/06/2016, 8:06
Messaggi: 534
Località: Milano
Spero tanto di avere presto il materiale che state producendo.
Sono curioso di vedere se i risultati che ne usciranno danno sostegno a quanto si insegna nella nostra scuola (gli Arcieri nel Tempo) che ha una derivazione bellica.
Gli inizi sono promettenti. L'allineamento scapolo omerale che avete individuato (che da noi si chiama l'arco nell'arco) permette proprio lo sviluppo di quella maggior simmetria così importante per l'economia del gesto atletico in battaglia.
La possibilità di variare il punto di ancoraggio è un altro effetto collaterale per noi importante, che forse varrebbe la pena di indagare.
L'esperienza ci fa utilizzare un ampio aggancio all'orecchio per il tiro alle lunghe distanze, ma esso diminuisce se il tiro deve acquisire maggior precisione, ad esempio la celata di un armatura posta tra i venti e i trenta metri. Qui, guadagnare centralità a scapito di qualche libbra può dare migliori risultati in termini di precisione.
Distanze inferiori ai quindici metri, invece, ci obbligano talvolta ad un aggancio al petto (quando ciò accade, il nostro arciere frequentemente abbandona poi l'arco per arrivare ai cosiddetti ferri corti).
L'allineamento scapolo omerale è sempre il medesimo da voi così ben individuato.
Buono studio!


12/06/2016, 13:49
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Iscritto il: 12/06/2016, 8:06
Messaggi: 534
Località: Milano
Un piccolo contributo, sempre legato all'allineamento scapolo-omerale.
Vale quel che vale, perché è desunto da fotografie che spesso traggono in inganno.
C'è una piccola differenza nel braccio dell'arco del signor Pin e in quello del signor Brovelli (e della persona di colore).
Questi ultimi tendono completamente il braccio, realizzando una maggior apertura dell'arco al prezzo però di un maggior interessamento della muscolatura del braccio.
Si tratta di una leggera violazione di simmetria dell'arco nell'arco che porta ad un gesto bio-meccanicamente più faticoso.
Anche se spesso è favorito da una morfologia genetica naturale, specialmente nelle donne, questo secondo modo di tendere l'arco viene da noi corretto in favore del primo.
Sia detto per inciso, questo secondo modo di tirare porta l'avambraccio nella traiettoria della corda.
Colpire l'avambraccio con questi archi può influenzare la precisione del tiro.


15/06/2016, 7:42
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Iscritto il: 22/08/2011, 8:57
Messaggi: 55
indicate anche le altre date?


15/06/2016, 12:37
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
Cita:
Questi ultimi tendono completamente il braccio,

ciao Olivieo, forse dalle foto non si vede bene ma io non tendo mai completamente il braccio. la corda mi tocca il braccio solo in caso di archi con brace basso. con archi dal brace più alto non mi succede. in ogni caso tutti (sospetto anche il cacciatore Liangulu) apriamo l'arco "dall'alto" ed è questo che ci pemette di far meno fatica. potrei aggiungere che per quanto mi riguarda, se non lo caricassi così aprire archi da 140# come quello di Stratton sopra ma anche solo da 100#, mi sarebbe impossibile (ci ho provato ma non ce la faccio). ho notato inoltre che più l'arco ha carico alto, più devo entrarci dentro piegando all'indietro la testa per mantenere la posizione, esattamente come il cacciatore africano. con archi di solo 80# non c'è bisogno.
ciao


15/06/2016, 20:10
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