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Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un arco.
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Autore:  Francesco Malatesta [ 10/01/2015, 16:55 ]
Oggetto del messaggio:  Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un arco.

Ho sviluppato un paio di interventi riguardanti le caratteristiche di archi sia storico tradizionali sia moderni, che forse ad alcuni potrebbero interessare. Purtroppo richiedono l'uso di caratteri particolari - sopra e sottoscritte - sicché non posso scriverli direttamente con questo editor, e provo quindi ad accluderli in allegato in forma .pdf. Quello qui accluso è il primo dei due, più generale. Il secondo applicherà alcune delle relazioni qui riportate a una serie di repliche di archi turchi sia di tipo flight, sia di tipo war e target, e mostrerà il confronto con un arco target moderno.
Spero che il metodo di allegare files .pdf funzioni e che essi possano essere letti; se no perdonatemi, e dovrò cercare un altro metodo.
Voglia perdonarmi chi troverà i miei argomenti troppo banali e scontati, e così pure chi li troverà troppo pedanti e involuti. Grazie da subito, poi, a tutti quelli che rileveranno e mi faranno notare inesattezze o errori concettuali in quello che ho scritto.
A tutti un caro saluto, e buone frecca!
Franco

Autore:  fedearco [ 10/01/2015, 23:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

Non riesco a leggere il file di questo e del post gemello...
comunque interessante iniziativa
visto che va di moda 8-)

Autore:  Francesco Malatesta [ 11/01/2015, 10:32 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

fedearco ha scritto:
Non riesco a leggere il file di questo e del post gemello...
comunque interessante iniziativa
visto che va di moda 8-)

Mi dispiace moltissimo, credevo che il file .pdf risultasse leggibile. Non so se il problema capita solo a te o è generale. Sarò grato a tutti quelli che vorranno verificare se per loro il file è leggibile o no, e se non lo è, forse sapranno darmi suggerimenti di come potrei fare.
Ciao e grazie,
Franco

Autore:  vexille [ 11/01/2015, 11:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

a me si legge..
molto interessante

Autore:  Taccons [ 11/01/2015, 13:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

Letto e aggiungo, mi congratulo per la chiarezza dell'esposto, che ovviamente mi sento di condividere in toto.
Facendo mente locale su alcune (poche) mie realizzazioni di archi rigorosamente in legno, trovo una corrispondenza significativa tra le tue considerazioni riguardo al comportamento di prodotti simili (forma, lunghezza, libbraggio a pari allungo, ecc.) ma chiaramente di differente materiale, quindi massa (reale e virtuale).

Autore:  Yip_Man [ 11/01/2015, 19:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

Grz mille mi ci voleva una bella formalizzata sulla fisica di un arco.

Autore:  kyu [ 11/01/2015, 23:26 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

Scaricati tutt'e due e sono leggibili.

Autore:  bac [ 12/01/2015, 19:26 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

concordate quindi che un buon pezzo di legno deve stare sui 200 metri di gittata e un buon composito sui 400 ?

Autore:  Francesco Malatesta [ 12/01/2015, 21:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

bac ha scritto:
concordate quindi che un buon pezzo di legno deve stare sui 200 metri di gittata e un buon composito sui 400 ?

Difficile dare valori, ma di massima credo ci sia da aspettarsi qualcosa del genere. Però non basta dire composito tout court. Composito può anche essere un arco dritto, o un arco triangolare come quelli assiri o egiziani; cioè, non necessariamente un arco composito è un arco riflesso. I fattori di geometria contano moltissimo, e un composito, anche quando è di tipo riflesso, non necessariamente ha una geometria studiata per favorire le lunghe distanze con frecce leggere. Alcuni archi compositi (o per lo meno le loro imitazioni moderne di geometria simile, vuoi basati su laminati moderni vuoi sui classici corno/legno/tendine/colla animale), sono piuttosto lunghi e con ampie leve piuttosto pesanti (penso a molti archi che vogliono imitare, con più o meno rigore, gli archi degli Unni, Magiari, Avari, Mongoli, ecc., adattandoli alla maggiore altezza media degli uomini moderni), sicché non credo proprio possano avere masse virtuali piccole; sembrerebbero piuttosto pensati per tirare frecce non tanto leggere ma con alta energia cinetica, per tattiche belliche peculiari che non richiedano altissime velocità di volo. Certamente questi archi non avevano sviluppato le caratteristiche estreme degli archi ottomani,e probabilmente non reggerebbero il confronto con gli archi ricurvi attivi basati sui laminati moderni, sia pur di libbraggio inferiore. Aggiungi il fattore libbraggio; con bassi libbraggi, un arco di solo legno può avere una massa virtuale molto vantaggiosa rispetto a quella di un composito, che non può mai scendere troppo in basso stante l'alta densità del corno e dello strato di tendine e colla. L'arco composito di basso libbraggio ha flettenti più sottili prevalentemente perché ha meno interlegno, ma gli spessori e le masse dei materiali più densi non credo diminuiscano poi tanto (qui ci vorrebbe la consulenza di Saracenbow, io ragiono a lume di naso, lui ha esperienza reale!); e quindi, ai bassi libbraggi, almeno per quanto ho sempre sentito dire, i compositi non avrebbero vantaggi reali rispetto al puro legno. Ho anche sentito dire (ma anche qui ci vorrebbe la consulenza di chi se ne intende davvero: ancora una volta, Saracenbow credo potrebbe confermare o smentire) che sotto le 70 - 75 libbre il composito in realtà non è avvantaggiato rispetto al self-bow (forse però lo sarebbe un ibrido che replicasse la geometria del composito, ma usando colle e fibre moderne, con bassi spessori, basse masse in gioco, e poca o niente isteresi...). Al solito, la prova sperimentale è la sola cosa che alla fine può confermare o smentire i ragionamenti. In ogni caso, gli archi lunghi inglesi anche di libbraggio mostruoso non potevano competere in termini di distanze utili con gli archi da guerra dei turchi, né con quelli dei mongoli. Ma anche quelli non erano crostini, quanto a libbraggi. Siamo sempre su altre scale rispetto a quanto possiamo gestire noi arcieri della domenica, specie se non più giovanissimi come me!
Ciao
Franco

Autore:  bac [ 13/01/2015, 9:12 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Considerazione sui criteri per valutare la bontà di un a

è chiaro che è sempre difficile fare paragoni tra tipologie diverse , volevo fissare dei valori di riferimento molto brutali anche per chi come me si diletta in questo campo senza tanti strumenti di misurazione.

qualcuno sostiene che gli archi coreani siano i migliori qualcuno da ragione ai turchi

in un articolo preso da atarn sulla ricostruzione di un arco sciita si esaltava l'alto libbraggio ottenuto in relazione al peso esiguo però è un arco poco replicato per avere riscontri comparativi.

i laminati moderni sono progettati per la precisione , unico aspetto che da punteggio in una gara poche libbre e tanta stabilità

nulla a che vedere col fuoco di sbarramento di un artiglieria del passato.

il "prototipo" rinvenuto insieme a tutankamon a flettenti doppi potrebbe essere un tentativo fatto per ridurre la massa virtuale, forse s'erano accorti che più aumentavano le libbre e più si appesantivano i movimenti così accoppiando due archi leggeri avrebbero mantenuto la velocità raddoppiando le libbre
chi lo sa?

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