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arco di Burg Elmendorf
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Autore:  magin [ 26/04/2017, 7:56 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

e si ... il fatto è che un impugnatura con spigoli vivi è scomoda anche a chi problemi coi calli non ne ha :lol:
ciao

Autore:  Oliviero [ 26/04/2017, 10:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

Dunque non sentìresti la necessità di utilizzare una sottile impugnatura in pelle...
ahahahahahahahahahahahahajahah....

Va beh, dai, alla prossima rievocazione, tu fai il medievale e io il gentiluomo ottocentesco.

;-)

Autore:  Oliviero [ 26/04/2017, 15:10 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

Notare la finezza dell'impugnatura in pelle, tinta in tono col vestito.
Loro sì che erano very dandy!

Autore:  Oliviero [ 26/04/2017, 15:19 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

(Per chi non lo avesse riconosciuto, l'inglese di turno è Sir Foster Cunliffe (1755–1834) fondatore della Royal Society of British Bowmen).

Autore:  jeval [ 29/04/2017, 14:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

discussione interessante .
porto il mio contributo per i calli :cry:
Abitualmente uso archi dalle 60 alle 70 libre con impugnature relativamente esili da 25 a 32 mm ) e gli unici calli che ho sulla mano dell'arco sono presenti subito prima e subito dopo l'articolazione fra le due falangi del pollice

Autore:  Oliviero [ 29/04/2017, 17:35 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

Probabilmente vieni dalla scuola del take down, almeno in origine.
Il tuo modo di tirare ha il vantaggio di spostare il pivot point il più possibile verso il punto di uscita della freccia.
Il tuo svantaggio è che fai più fatica. Il punto dove è più naturale sfruttare le geometrie muscoloscheletriche negli archi semplici è appena sotto il centro della mano, in asse con l'avambraccio.
Si spinge in asse all'avambraccio, senza piegare il polso (un azione che porta sempre un minimo di tensione nei muscoli della mano) tenendo la mano come quando indichi un punto o quando afferri un bicchiere.
Questo porta gioco forza a sviluppare nella mano dell'arco il callo maggiore verso l'anulare, estendendosi poi a medio e mignolo.
Per una questione del tutto analoga, delle tre dita della mano della corda, generalmente il dito che fa più forza è l'anulare (polpastrello più calloso) e il medio, che stanno in asse con l'avambraccio rilassate e fanno perciò lavorare le ossa in allineamento, senza introdurre tensioni nelle dita e nel polso.
Tira perciò il gomito e non la mano.
Aprire l'arco dall'alto permette proprio di mantenere nell'azione il gomito in asse col dito medio e con l'anulare con entrambe le braccia, annullando tutte le tensioni inutili e mantenendo alta l'efficienza complessiva del gesto.
Credo che gli archi che utilizzi siano già piuttosto robustelli e beneficerebbero notevolmente di questi piccoli accorgimenti, se già non li adoperi.

Autore:  jeval [ 29/04/2017, 19:28 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

la discussione si fa sempre più interessante , nessun problema se fra qualche giorno separo e gli dedichiamo uno spazio tutto suo ( anche per rispetto alle ricerche di Magin ) ?
anche perché se parliamo di tecnica qui nessuno riuscirà a rintracciare quello che diciamo e magari era quelloche stava cercando.
Oliviero ha scritto:
Probabilmente vieni dalla scuola del take down, almeno in origine.
............

Vero,
ma ne ho passato tante di scuole , aggiungiamoci le ricerche personali e alla fine se mi guardo indietro non so definire una linea che congiunga il luogo dove sono a quello da cui sono partito
( a meno di non identificarla con qualcosa di molto simile ai "labirinti" della settimana enigmistica.
Tornando a noi :
Il mio callo sull'anulare della mano della corda è appena acennato , in compenso ne ho due più evidenti
sulle pliche fra la seconda e la terza falange di indice e medio ( li dove di solito tengo la corda )

Autore:  Oliviero [ 30/04/2017, 0:22 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

Tiri fondamentalmente alla fiamminga.
Un tiro che usa le prime due dita e non è molto adatto ad andare pesante. Puoi però alzare molto il gomito, che ha un certo vantaggio nello scoccare pulito.
Se introduci l'anulare, poi va usato.
Nella nostra scuola si dice la forza (anulare), la direzione (medio), la mira (indice).
Staccato dal contesto è un po' difficile da spiegare, ma se applichi molta forza in un dito, fai poi fatica a dirgli anche di andare indietro diritto. E se gli chiedi di andare indietro diritto, non puoi chiedergli anche la sensibilità di puntarsi su un incisivo o su un canino. Perché nei nostri archi si tira sempre. Non c'è la fase di ancoraggio (in primo luogo perché l'arco si siede, secondo perché devi strappare).
Insomma, le tre dita lavorano assieme, ma anche separatamente.
In realtà, la sensazione è che non lavorino affatto, perché pilota il gomito.

Vabbè, non sono stato molto chiaro, comunque se il gomito il polso il punto dove la freccia tocca l'arco è la punta della freccia sono all'incirca su una retta, per noi stai facendo giusto.
Se alzi molto il gomito, tendi ad usare l'indice sulla corda invece che l'anulare, a scapito delle altre dita.
Va bene per gli olimpici che per avere il massimo della precisione hanno modificato l'impugnatura e sono scesi notevolmente di libbraggio... ma adesso lavorano coi muscoli e non con le ossa. Tant'è che trazionano unilateralmente.

Ora, non vorrei dare l'impressione che ci sia una tecnica giusta è una sbagliata.
Se raggiunge l'obiettivo, va bene, e gli archi sono cambiati in continuazione.
Se però parliamo di dover utilizzare un arco da guerra a lungo e con precisione, esistono alcuni trucchi del mestiere come questi.

Autore:  Oliviero [ 30/04/2017, 19:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

Comunque Jeval, quel ragazzino che hai scelto come avatar potrebbe essere uscito dalle mie mani.
Arco nell'arco, arco storto freccia dritta, allineamento gomito punta della freccia, spalle basse e peso in basso.
I fondamentali ci sono tutti.
È pronto per lavorare in gruppo.
(E non è escluso che lo sappia già fare)

Autore:  jeval [ 12/05/2017, 21:19 ]
Oggetto del messaggio:  Re: arco di Burg Elmendorf

Oliviero ha scritto:
Comunque Jeval, quel ragazzino che hai scelto come avatar .....

Scusa il ritardo ma ero "in giro" a rinfrescare le mie personali "vie dei canti" ( e ho capito che devo iniziare a pensare a chi lasciarle in eredità :roll: )
Quel ragazzino sarebbe la consolazione e la felicità di qualunque istruttore
( temo però che il contesto ( e i neuroni specchio ) abbiano giocato un ruolo importante ) :)
Per il resto dammi il tempo di rispolverare le mie nozioni di anatomia
( altrimenti non riesco a dettagliare )
Per il momento posso dirti che uso tutte e tre le dita sulla corda ma tendo a privilegiare i muscoli flessori delle dita e ad escudere gli estensori e che convengo con te che lato corda il motore è il gomito
Che tendo ad usare i sovra/sotto spinati per avere una rotazione esterna degli arti superiori
( trovo che lato corda questo concorra a distribuire uniformemente il carico sulle tre dita oltre a favorire l'allieamento sui piani di forza , sul lato arco invece penso che permetta di avere ulna e radio ( grosso modo ) paralleli al terreno e fra di loro il che impedisce al braccio dell'arco di "cedere" .
credo inotre che , al momento opportuno , un corretto rilassamento dei muscoli pettorali ,coordinato e diretto dalla mano-braccio dell'arco permetta di ottenere una uscita più pulita e più veloce della nostra freccia .

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