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 Esperimento arco d'ulivo 
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Iscritto il: 30/05/2013, 15:53
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Località: Marina di Leuca (LE)
Salve a tutti e buon inizio di settimana.
Sono riuscito a trovare un bastone d’ulivo stagionato abbastanza dritto e come un bimbo davanti a un pacco di caramelle, mi ci sono tuffato a capofitto ho cominciato a scarnificare il lato peggiore che a mio parere dovrebbe essere il ventre dell’arco.
Mentre lavoravo mi è sorto un dubbio considerando la tipologia del legno, ulivo appunto, che sezione devo dargli? Ho optato per una sezione a D cosa ne pensate?
E poi ancora, all’interno è leggermente fessurato come da foto.
Il lato storto riuscirò ad addrizzarlo a vapore?
Continuo o mollo la presa?


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10/06/2013, 18:09
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
Messaggi: 2428
Località: Genova - Prata Veituriorum
Ti viene una D sul dorso, come in alcui tipi di arco preistorico...
Quindi, profilo "a mandorla" (O ellittico, o a oliva....)
Ammorbidisci i lati e rendi curvo anche il ventre. quindi, sempre sul ventre, scala progressivamente gli anelli per assottigliare i flettenti verso i puntali (devi assottigliare anche di lato...) ...
Però senza vedere.. è durissima...
Per raddrizzare, prova a farlo ora... tiene a vapore la zona da piegare per 20-30 minuti (ci sono diversi metodi, io metto a bollire una pentola larga, metto il pezzo sora e copro con fogli di alluminio... ) poi metti in morsa e raddrizzi , e fissi la piaga con la fiamma (da lato del ventre, dove poi asporterai). Per fissare bene (se poi asporti) puoi anche arrivare a carbonizzare la superficie.
quando uso la fiamma per fissare le pieghe, io cospargo prima di strutto. Quando sfrigola, avverte che è il momento di allontanare la fiamma....
Tanta carne al fuoco... in bocca al lupo...
Ciao
Luca


10/06/2013, 19:11
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
Messaggi: 646
Se vuoi puoi guardare anche il post dell' arco cave of warrior della palestina ( se non lo hai gia fatto)...


10/06/2013, 19:28
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Iscritto il: 25/05/2013, 20:26
Messaggi: 11
Grande Max!
Dove hai recuperato il pezzo stagionato?
Io domenica ho trovato solo un tronchetto dritto, 165 cm lungo con diametro di 10 cm (appena tagliato, naturalmente).
Cmq continuo la "caccia"... ho istruito a dovere dei potatori!
PS: Spero presto di scendere in trincea anch'io!!!


10/06/2013, 20:44
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
ciao Max; a proposito dell'arte di piegare il legno vi sono vari modi di agire ma l'unico modo consono, per noi che ci dilettiamo di archi ma anche nell'industria del legno che produce manufatti piegati, è quello del vapore che apporta e fa penetrare il calore nel tronchetto o arco sbozzato, rendendo le fibre di cellulosa modificabili.
Il raddrizzamento andrebbe fatto sempre con legno non stagionato, perchè, contenendo acqua, non si comporta da isolante termico e il calore penetra bene al suo interno; nel nostro caso non sempre è possibile, allora si ricorre al sistema della pentola d'acqua che bolle ponendo l'oggetto da piegare direttamente appoggiato sulla pentola, con il foglio d'alluminio uso cucina si "sigilla" il tutto a mò di coperchio. La piega si automantiene a raffreddamento avvenuto della parte. E' perfettamente reversibile, vale a dire che se ho sbagliato piega, riscaldo nuovamente e posso correggere.
Vi è poi il sistema del "cartoccio", non inventato da me, ma che io uso con risultati buoni e veloci: 20-25 minuti contro l'ora e più del sistema della pentola. Qui se non hai già letto: viewtopic.php?f=20&t=1214&hilit=sfrido+di+magio
Io sono contrario al sistema di "fissaggio" con fiamma di un componente quale è il legno dell'arco perchè va ad apportare modifiche sostanziali al legno:
1° la parte appena "bollita" e piegata è imbibita di acqua; riscaldata violentemente da una fiamma, con l'apporto di grasso o olio, comincia a friggere come se fosse una patatina ed a questo punto si verifica la repentina fuoriuscita di vapore che tende a sfibrare le fibre del legno. La stessa cosa si verifica anche senza il grasso.
2° l'azione del friggere ci dice che siamo arrivati a surriscaldare il legno; siamo a 140-150° (ma se carbonizza siamo a 250°), con inizio di vera e propria tostatura del legno che non sempre è desiderata e nel caso di legni che reggono ottimamente in compressione favoriranno il cedimento del dorso. Non è reversibile.
Se questo processo fosse utile alla piegatura del legno, l'industria se ne sarebbe già appropriata da tempo.
Un saluto da Raff


11/06/2013, 0:34
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